01 Apr

Pastori evangelizzano nella giungla colombiana nonostante le minacce dei guerriglieri

Una chiesa nella giungla colombiana resiste alle minacce della guerriglia, che ha cercato invano di sradicare il cristianesimo nella regione.
La chiesa, che simboleggia la resistenza pacifica di fronte alla violenza, alle intimidazioni e alla morte, è gestita da 15 anni dal pastore Andrés (pseudonimo per motivi di sicurezza).
Quando il padre di Andrés si è convertito a Cristo, ha anche deciso di abbandonare la vita che conducevano nella produzione di cocaina. "Cristo è la cosa migliore che sia mai capitata alla nostra famiglia, ma è anche la via della persecuzione", spiega Andrés.
Tempo dopo il padre di Andrés assunse il pastorato, era già iniziato un periodo di grande persecuzione delle chiese nel sud-est del Paese. Quattordici chiese erano state chiuse, due pastori uccisi e molte persone sfollate a causa delle restrizioni imposte dai guerriglieri a coloro che predicano il Vangelo.

Andrés è cresciuto in questo contesto di violenza, ma con una fede solida, imparando a resistere nei momenti difficili. È così che è diventato evangelista e missionario, mentre il padre si occupava della congregazione cristiana. Quando il pastore locale è morto, il padre di Andrés ha preso la gestione della chiesa, che oggi conta un centinaio di membri.
Oggi, Andrés e suo fratello Paul (pseudonimo) condividono il ministero all'interno della chiesa e si recano anche nella giungla per proclamare il messaggio del Vangelo, portando Bibbie, distribuendo letteratura cristiana e rafforzando e incoraggiando i fratelli e le sorelle perseguitati.
Continuano a servire Dio con coraggio e audacia. Nonostante le persecuzioni, la Chiesa nella giungla colombiana è rafforzata dal favore di Dio. •

  • Testo: Redazione Acontecer Cristiano
  • Fonte: © AcontecerCristiano.net
  • Traduzione: Tina Ranalli
  • Upload: Stefano Marano