Apr 2023

Bisogna sapere ascoltare

Viviamo oggi in un'epoca di febbrilità, tutto deve essere fatto rapidamente, ovunque si corre e nessuno ha tempo da dedicare al prossimo. E cosa ancora più sconcertante, pochi o nessuno hanno tempo da dedicare alla propria (al proprio) coniuge.
Potrebbe sembrare strano, ma oggi più si parla e più diminuisce il numero di coloro che sono capaci di ascoltare.

Giornalmente ricevo molte lettere, le più lunghe raggiungono le 12 pagine e sono scritte generalmente da donne. Le più brevi, al massimo mezza pagina, sono scritte da uomini, che in poche parole si limitano a chiedere la possibile soluzione al loro problema. Le lettere di molte donne terminano quasi sempre cosi: “Grazie per avermi pazientemente ascoltata. Adesso mi sento molto meglio”.

Ciò mi fa capire che le donne hanno una modo diverso dagli uomini di vedere le cose. Mentre l'uomo ha la tendenza a formulare un qualcosa su cui ha ben riflettuto, la donna parla spontaneamente. Così vista, la situazione ci mostra il perché molti uomini giudicano illogico il parlare della propria moglie e non sono pronti ad ascoltarla. Alcuni di questi mariti, cercano di convincermi, mi dicono di riuscire a leggere il giornale e contemporaneamente ad ascoltare attentamente ciò che dice la moglie. Altri invece, più sinceri, ammettono che non appena la moglie apre bocca, essi automaticamente chiudono le orecchie.

Come ascoltiamo
Spesso ci aspettiamo che il / la partner pensi come noi, senta in cuor suo come noi e rimaniamo molto delusi, quando si comporta in modo molto diverso da come ci aspettavamo. Il nostro modo di pensare, infatti, è personale, mentre invece la realtà ci presenta tutt'altri risultati.

Tra l'altro, noi non ascoltiamo soltanto con le nostre orecchie. Esse rappresentano solo il 7% della nostra percezione totale. Il 38% è rappresentato dal tono della voce ed il 55% dal linguaggio del corpo. Se quindi vogliamo percepire e capire ciò che l'altro vuole dirci, dobbiamo osservare attentamente il linguaggio del suo corpo. Se nostro figlio torna da scuola col capo chino, lo sguardo triste e le spalle curve, non dobbiamo certamente intrattenerci sul suo modo di camminare trasandato, bensì prenderlo innanzitutto tra le braccia e confortarlo. Quindi anche nel matrimonio il linguaggio del corpo svolge un ruolo di rilevante importanza. Inoltre abbiamo fatto l'esperienza che colui che grida è generalmente infelice.

Il / la coniuge è importante…
Il dono di essere dei buoni ascoltatori, ci è raramente dato nella culla. Essere dei buoni ascoltatori o ascoltatrici, è una cosa che bisogna pazientemente imparare, un giorno dopo l'altro. E non bisogna negare che si tratta di un'esperienza faticosa. Più impariamo ad ascoltare, più troveremo le parole e le risposte giuste. Ricordiamoci che la premessa per una buona risposta è proprio il saper ascoltare. Non si deve guardare dall'alto in basso colui che parla, bensì rispettarlo/la. Cercare di capire ciò che sente e cerca di formulare in parole. Ciò che dice è talmente importante, che se necessario bisogna trascurare il pranzo o la cena. La persona che parla deve diventare il centro del mio pensiero. Non ha importanza se io so tutto meglio di lui o di lei, devo riempirmi dei suoi sentimenti, delle sue paure. Non sminuire i suoi timori e accettare la persona così com'è.

Gesù Cristo stesso ci ha mostrato questo modo di vivere, attraverso il suo comportamento. Egli vedeva bene le debolezze della persona che gli stava davanti, però non cercava mai di cambiare il cuore contro la volontà della persona stessa. Egli si limitava ad ascoltare amorevolmente e a offrire l’aiuto, ma non costringeva mai nessuno. Gesù era l'ascoltatore dei bisogni e delle necessità più profonde.

Purtroppo siamo esseri umani, quindi più conosciamo una persona, più abbiamo la tendenza a non apprezzarla ed a distanziarci da essa. Invece di permettere all'altro di “essere sé stesso", con il suo modo di essere, affrontiamo le situazioni, spinti da sete di confronto. Il marito contro la moglie, i genitori contro i figli, il capo contro l'operaio... Chiediamoci in queste situazioni: “Ho veramente cercato di capire il suo linguaggio? Ho veramente ascoltato? Per essere dei buoni ascoltatori non abbiamo bisogno di capire tutto. Ci sono periodi e campi della vita, nei quali l'altro ha bisogno solo della nostra espressione di fiducia.

Immedesimarsi…
Tempo fa un uomo mi diceva: “Mi trovo nella situazione di dover asciugare tre paia di occhi, non è solo mia moglie a piangere, ma anche le nostre due figlie.” Gli chiesi quali erano suoi sentimenti in quella situazione, e con mia delusione mi disse: “Ma sì, per essere sincero, non riesco a capire come si possa piangere per ogni piccolezza”. A questa risposta rimasi stupita. È possibile fare un gesto del genere e non accompagnarlo col cuore? Non commettiamo questo grave errore!

Se il tuo coniuge (o la tua coniuge) ti mostra i suoi profondi sentimenti e ti esprime i suoi bisogni, è come se ti dicesse: “Ho fiducia in te”. Se attraverso il nostro silenzio priviamo il partner di noi stessi, ci rendiamo colpevoli, poiché il tacere può essere più micidiale delle parole. Più una persona realizza di non riuscire a spiegarsi bene, più cercherà di parlare.

Io ho la sensazione che il linguaggio della vita coniugale rappresenti la lingua straniera più difficile del mondo. Noi tutti sappiamo che una lingua può essere appresa ascoltandola e praticandola. Se prendiamo come esempio la Germania, notiamo che la conversazione quotidiana nel matrimonio non supera la media degli otto minuti. Compresi in questi otto minuti, troviamo: il saluto, le spiegazioni delle mansioni da svolgere ed il bacio della buona notte. Se il linguaggio di ogni singola persona è una lingua particolare, come si può imparare a comprenderla se non la si ascolta?

Sentirsi accettati e compresi
Io stessa mi sento molto amata ed accettata, quando mio marito mi dice: "Vieni e raccontami ciò che bolle nella tua testa da topolino”. Allora io so che posso parlare liberamente, con spontaneità, saltando da un tema all’altro senza essere interrotta. E posso fare ciò avendo un ascoltatore amorevole e interessato. Spero che molti uomini leggano questo articolo. Ad essi consiglio di non esitare a mettere ciò alla prova, ma siate preparati, poiché ciò potrebbe costarvi molto tempo, oppure pochi minuti (se non avete mai dato questa possibilità a vostra moglie).

Nel matrimonio e nella vita in generale, dobbiamo dedicarci più tempo reciprocamente. Così facendo possiamo segnalare alla persona che ci sta davanti: “Tu sei molto importante per me”. Inoltre vi ricordo che abbiamo due orecchie ma solo una bocca. Ad una persona che piange, non cerco di fare comprendere che le lacrime non servono a nulla. Spesso, esse sono una possibilità di assimilare ed elaborare i sentimenti.

Durante la conversazione, il giornale non deve essere soltanto abbassato, ma addirittura chiuso. Dobbiamo tornare allo sguardo amorevole e mostrare attraverso il nostro ascoltare: “Io sono qui per te, guardo le cose dalla tua prospettiva. Ti vengo incontro dove sei e riconosco le tue paure e i tuoi timori. Non ti giudico, non lo farò neanche quando tu avrai la sensazione di aver fallito”.

Ascoltare attraverso il filtro dell'amore di Dio vuol dire: non lasciarsi ferire dal comportamento dell'altro, anzi cercare di guardare e capire le cose con i suoi sentimenti. Ricordatevi che una persona si comporta in modo scortese, solo perché è sotto pressione psichica. Quindi non lasciamoci trascinare dal suo cattivo umore.

Migliorare è possibile
Mentre la persona che ci sta davanti parla, mentre ascoltiamo l'espressione dei suoi sentimenti, preghiamo: “Signore, guarisci le sue ferite. Aiutaci ad uscire da queste problematiche”. Nei nostri giorni non abbiamo bisogno di poche persone dotate di eloquenza. Ciò che necessitiamo sono persone disposte ad ascoltare. Ascoltare la voce di Dio, ascoltare i bisogni degli altri. La Bibbia ci raccomanda: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore... ama il prossimo tuo come te stesso..." Colui che ama ha sempre tempo da dedicare. Colui che ama ascolta. Sapere ascoltare è una cosa che si può imparare, e che ci rende capaci di uscire dal cerchio egoista del proprio “io", per trovare la via che porta al prossimo, al “tu ".•

Ruth Heil è una rinomata scrittrice evangelica di libri e riviste che cura anche programmi radiofonici sulla consulenza di vita cristiana. Nei suoi seminari si occupa particolarmente di pastorale (consulenza) sulla relazione delle coppie e della famiglia.

  • Fonte: © ruth-heil.de
  • Autrice: Ruth Heil
  • Traduzione: Salvatore Farinato
  • Upload: Grazia Marano