Giu 2023

Educare i nostri bambini

All'età di tre anni nostro figlio era di forte temperamento, interessato a tutto, in modo particolare ai pulsanti degli elettrodomestici. Gli piaceva gustare il sapore del sapone per la lavatrice e infilare i chiodi nelle prese della corrente elettrica. Continuamente mi vedevo costretta a mettere al sicuro da lui tutte le cose con le quali poteva farsi del male.
I bambini possono essere incredibilmente faticosi. Più hanno temperamento, più la pazienza e l'energia dei genitori sono strapazzati. Quando altre persone mi dicono come il loro "tesoruccio" è bravo ed educato, mi rallegro insieme a loro, ma in silenzio penso: "Aspetta che avranno il secondo e il terzo bambino, poi sì che potremo parlare sul come educare i figli".
Più forte il bambino nella sua personalità, tanto più avrà tendenza a provare i limiti che gli sono stati imposti. Sono questi i bambini che da adulti non cederanno, fino a che non abbiano risolto il problema o completata l'invenzione.
Più vispo e difficile un bambino, più bisogno avrà di amore e dedizione. Naturalmente ci saranno molte situazioni nelle quali i genitori dovranno energicamente intervenire, e ciò costerà loro molta energia e pazienza. Una macabra statistica ci ricorda che nella Germania muoiono più bambini per violenze che per malattie. Ed è chiaramente provato che questo problema della Germania è in parte lo specchio dell'Europa.
Io ho la sensazione che queste violenze sono praticate non solo perché i genitori non avrebbero voluto bambini, ma soprattutto poiché essi sono fortemente stressati.
Come si possono aiutare i propri figli a raggiungere un sano sviluppo, senza dovere completamente rinunciare a sé stessi? Esistono due principi di base che vorrei citarvi di seguito:

Amore e conseguenza
Il più radicato desiderio dell'essere umano quello di sentirsi amato e di poter amare. Chi si sente amato è più capace ad affrontare la vita. Ma la capacità di amare viene sviluppata quando si riceve amore! Tenerezze e parole adatte sono le maniere pratiche per esprimere questo amore. Più esperienze del genere vengono fatte nell' infanzia, più la persona adulta sarà capace di dare amore agli altri.
Oggi purtroppo, l'amore viene spesso scambiato con i sentimenti. Ma l'amore è molto più di essi. Amare vuol dire decidersi per l'altro, rinunciando in parte a sé stessi. Il vero amore comincia a manifestarsi dove l'altro fallisce e non risponde alle mie aspettative. L'amore è come una roccia tra le onde del mare della delusione. Amare mio figlio, per me significa accettarlo nella sua maniera di essere, anche quando mi fa arrabbiare. Non mi curo di lui poiché sono affascinata dalle sue doti, ma per il semplice motivo che ho deciso di amarlo.
Per un periodo di tempo avevamo preso cura di un altro bambino. Una delle prime domande che ci rivolse fu: "Se sarò cattivo, mi darete lo stesso da mangiare?" Ridendo gli risposi: "Da noi c’è sempre da mangiare. Anzi i bambini cattivi possono mangiare di più, per far sì che diventino buoni". Guardandomi, il bambino mi sorrise. Ma alla fine della settimana scoprii una grande quantità di tartine, nascoste nell'armadio della sua stanzetta. Con dolcezza gli chiesi per quale motivo aveva fatto ciò. La sua risposta fu: "Non ero sicuro che tu avresti veramente fatto come mi avevi promesso".
Spesso noi mamme non siamo tanto conseguenti come i papà. Se tutto va bene, allentiamo generalmente le briglie dell'educazione, se qualcosa va male allora cominciamo a restringere le libertà dei figli. Non sarebbe meglio sforzarsi un pochino ed essere più conseguenti?
Molte volte ciò avviene a causa del nostro ciclo. Quando abbiamo tali giornate, dobbiamo emettere segnali di avvertimento: i nostri figli possono senz'altro sapere che abbiamo mal di testa e che quindi non riusciamo a sopportare il chiasso come d'abitudine.

Ogni bambino è un originale
...e ogni bambino ha diritto a un'educazione individuale. Naturalmente ogni famiglia ha la propria regola e i genitori che hanno più forza e pazienza danno più libertà di coloro che hanno i nervi deboli. Non possiamo fare una regola generica, possiamo però dare ai bambini una libertà che non vada al di là delle nostre forze e che non faccia loro male.
I bambini non si divertono soltanto quando giocano, bensì anche quando possono fare qualcosa di utile. Se i vostri figli vogliono aiutarvi, lasciateli fare! Incoraggiateli e lodateli per le cose buone. Più i bambini crescono, più si allarga il loro campo di azione: andare a fare la piccola spesa, permettere loro di andare dagli amici, ricevere dai genitori i soldini per le spese personali, ma anche tanti altri compiti come svuotare la lavastoviglie, spazzare le scale, pulire i lavandini, ecc.
Più che per le parole, i bambini apprendono attraverso il nostro esempio e il nostro comportamento. Essi insomma, afferrano per intuito. Conosciamo bene l'espressione: "Se lo sguardo potesse ammazzare...". Noi osserviamo i nostri figli mentre essi crescono, ma abbiamo tendenza a indirizzare più spesso il nostro sguardo ad essi, quando fanno qualcosa di male e che sguardo...! Non dovremo forse dedicare più sguardi positivi ai nostri figli? E quando li sgridiamo e coroniamo il tutto con uno sguardo..., sarebbe più opportuno esprimerci in maniera tale che il bambino afferri: "Il tuo comportamento o ciò che hai fatto non mi piace..., ma ti voglio bene lo stesso".
Una buona educazione ha molte più possibilità di successo, quando i coniugi vanno d'accordo. Un bambino sa molto bene cosa bisogna fare per mettere i genitori l'uno contro l'altro. Così facendo raggiunge e riceve ciò che voleva. Resta però infelice, poiché nel profondo del suo cuore desidera l'unione e l'armonia dei genitori.
Lo scrittore Peter Rosegger disse: "Un bambino è come un libro, nel quale leggiamo e altresì scriviamo". Egli è già una piccola personalità, ma non è ancora definitivamente formato. Le sue reazioni sono completamente concentrate su noi e sul suo viso possiamo vedere la proiezione di noi stessi. Se noi sorridiamo, egli sorride. Se siamo nervosi, egli comincia a piangere. Nella sua tenera età, un bambino non è capace di vedere le cose con obbiettività. Se noi gli diciamo: "Tu sei cattivo...", la nostra espressione è per lui qualcosa di definitivo. Egli unisce questa frase al suo totale essere.
Espressioni del genere hanno un effetto molto negativo. E se osserviamo il mondo degli adulti, ci accorgiamo quanto numerosi sono coloro che ancora oggi hanno nella loro vita il marchio del padre, della madre o dell'insegnante, che nella fanciullezza non hanno risparmiato l'uso di espressioni come: "Tu sei un buono a nulla, un'incapace!"
Espressioni del genere possono formare barriere che impediscono lo sviluppo della personalità. In questi casi è molto meglio esprimere i propri sentimenti: "lo sono arrabbiato con te per...", oppure: "Il tuo comportamento mi rende triste, poiché...". Così facendo non accuso mio figlio di avermi voluto offendere e gli offro la possibilità di miglioramento.
I nostri figli vogliono essere educati! Educarli vuol dire avere amore e dedizione. Mio figlio (oggi ventenne), mi disse tempo fa: "Ricordi quando mi dicevi di riordinare la stanza? È stata una fortuna che abbia imparato ad avere un po' d'ordine".
Nell'educazione, uno schiaffetto sul sederino di tanto in tanto è come un punto esclamativo! Non aspettate troppo a lungo, poiché l’essere sgridato ferisce l'animo del bambino più di un punto esclamativo!

I bambini e la carriera
Non cerchiamo di correggere attraverso i nostri bambini gli sbagli che abbiamo fatto nella vita, ed evitiamo di incanalarli nell'ideale che avremo voluto raggiungere noi stessi: diplomi, posti di lavoro, qualifiche, ecc. Corriamo altrimenti rischio di investirli di un ruolo non adatto alle loro capacità.
Con i bambini, parlate di Dio, poiché verrà un giorno nel quale non vorranno più ascoltarvi.
Mentre una sera attraversavo nel buio il pianerottolo che conduce alle stanze dei bambini, sentii nostro figlio che pregava: "Signor Gesù, la mamma non mi capisce e credo neppure papà. Ma tu sai come intendo le cose". Sentire tali parole mi fece molto riflettere e nei giorni che seguirono trattammo in tutta calma l'accaduto. Mi rallegrò molto però, sapere che mio figlio conosceva questa alta autorità divina, nella quale era certo di trovare comprensione. È bene che i bambini siano a conoscenza del fatto che al di sopra dei genitori c’è un'altra autorità. Che questa autorità (Dio) è più potente dei genitori stessi e quando si sentono incompresi possono rivolgersi a Lui.
Anche i genitori commettono errori e spesso sono proprio i figli ad accorgersene per primi. Nella maniera nella quale noi pratichiamo il perdono, i nostri figli apprendono cosa esso sia e imparano a comportarsi di conseguenza. Se quindi li puniamo ingiustamente, oppure sbagliamo nei loro riguardi, ammettiamo i nostri errori e se necessario scusiamoci.
Una cosa ancora: i nostri figli crescono e diventano adulti, nonostante gli errori che commettiamo. Certo sarà per noi impossibile poterli educare alla perfezione, possiamo però pregare per loro. Dio che ce li ha affidati, di certo ci aiuterà in questo difficile compito e quando andranno via di casa, si ricorderanno dell'amore, della comprensione e delle correzioni che con l'aiuto divino abbiamo cercato di dare loro.•

Ruth Heil è una rinomata scrittrice e relatrice di programmi radiofonici sulla vita cristiana, la relazione delle coppie e della famiglia.

  • Fonte: ©ruthheil.de
  • Autrice: Ruth Heil
  • Traduzione: Salvatore Farinato
  • Upload: Grazia Marano