Ott 2024

Cosa rende unico il cristianesimo

Il termine religione deriva dal latino “religio” e indica un sistema per adorare il divino e vivere secondo la volontà degli dei. Le religioni tendono ad enfatizzare le differenze piuttosto che l'uguaglianza. Riflessioni su questo dal Prof. Harald Seubert.
Anche nelle religioni tribali, ad esempio, si fa una distinzione tra sacro e profano. Le persone, le cose e i luoghi vengono classificati in base alla loro vicinanza o lontananza dalla sfera divina. Una forma più accentuata di disuguaglianza si riscontra in religioni come lo shintoismo giapponese o il confucianesimo cinese, che pongono il proprio popolo al centro della religiosità: Esistono rigidi confini tra il Regno di Mezzo e gli altri popoli. Solo il proprio popolo è vicino al paradiso.

Le caste nell'Induismo
La piramide organizzativa della società è spesso gerarchica e basata sulle disuguaglianze. Questo si può notare ancora oggi nell'Induismo e nel suo sistema di caste. Anche se i moderni pensatori indù sostengono un induismo moderno senza il sopracitato elemento in realtà le relazioni strette, come i matrimoni, non possono essere intraprese al di fuori dei confini di casta.
La disuguaglianza è esacerbata dal fatto che gli intoccabili non possono appartenere ad alcuna casta. In molte religioni la purezza e l'impurità sono legate all'uguaglianza o alla disuguaglianza: È conforme al comandamento della purezza solo il trattare con gli uguali. Nei rituali indù la disuguaglianza continua quindi nella vita quotidiana, ad esempio nel rapporto tra chi dona e chi riceve. Il ricevente non può gioire della purezza, perché insieme al dono riceve anche le impurità del donatore.

L'illuminazione nel buddismo
Il buddismo, che si è opposto al sistema di caste dell'induismo e ha reso possibile a tutti la via della salvezza, ha creato altre disuguaglianze non meno gravi: La linea di confine ora corre tra gli illuminati e i non illuminati, che sono ancora coperti dalla pesantezza terrena. È per questo che alcuni maestri eccezionali, i guru, svolgono un ruolo decisivo in tutte le forme di buddismo. Solo partecipando alla loro illuminazione, anche gli altri trovano la via della salvezza. Il buddismo richiede lo status elevato di monaci o maestri di saggezza. Fin dai primi tempi di Gautama, essi sono stati assistiti da laici. Anche i re e gli alti signori hanno sostenuto il buddismo per poter partecipare a questo carisma.

Pace e guerra nell'Islam
La rigida separazione tra “credenti” e “miscredenti” è particolarmente pronunciata nell'Islam e nel suo libro sacro, il Corano. Si distingue tra la “casa della pace”, la comunità dei musulmani, e la “casa della guerra”, il mondo dei miscredenti. In mezzo ci sono i detentori delle scritture: ebrei e cristiani, le cui scritture sacre contengono una verità. Coloro che credono in esse hanno uno status speciale e vivono (o dovrebbero poter vivere) sotto la protezione dei credenti dell'Islam.

Cristo elimina la base della disuguaglianza
Anche l'ebraismo vive sicuramente della distinzione dei popoli (goyim), invoca certamente la scelta esclusiva attraverso l'alleanza con Dio. Tuttavia, l'universalità della dignità umana basata sull'immagine di Dio è già riportata nel racconto della creazione nel Libro della Genesi. Nella fede cristiana nell'amore e nella cura di Dio per tutti gli uomini questa alleanza di Dio con l'umanità è diventata universale. Il fatto che il Vangelo sia il “compimento della legge” significa anche che tutte le disuguaglianze sono state eliminate. L'uguaglianza cristiana è il nucleo del messaggio di salvezza e di pace dato nella notte in cui Cristo è nato, che porta la pace sulla terra a tutti gli uomini. La volontà universale di Dio che la salvezza sia concessa a tutti gli uomini infrange i confini della disuguaglianza e rompe anche la logica della religione. Perché qui Dio dona se stesso.•

  • Fonte: © Jesus.ch / Rivista INSIST
  • Autore: Harald Seubert
  • Traduzione: Gabriella Mezzanotti
  • Upload: Stefano Marano