Vorremmo essere sempre forti, essere al meglio della forma sia a livello fisico che spirituale. Nonostante ciò, anche se viviamo per lo Spirito, ci capita di vivere dei momenti di debolezza spirituale.
In qualità di cristiani, siamo in una lotta costante tra la carne e lo Spirito, tra il bene e il male. Tuttavia, nel suo insieme la Bibbia mostra diversi esempi di uomini e donne che hanno superato le loro debolezze.
La debolezza spirituale può manifestarsi in un rallentamento, in una mancanza di interesse per le cose dello Spirito; può verificarsi come conseguenza di un turbamento, di un peccato, di una crisi di qualche tipo, ecc. Debolezza spirituale può anche significare una mancanza di attenzione alla nostra vita spirituale, una crepa nella nostra armatura.
Di per sé la debolezza spirituale non è un peccato. Tuttavia, è estremamente importante imparare a gestire bene questi momenti, in modo da non dare accesso al diavolo. Si impara a gestire i momenti di debolezza spirituale nei seguenti modi:
Riconoscendo il nostro stato di debolezza
Non c'è nulla di più prezioso del nostro rapporto con Dio. Camminare secondo lo Spirito è l'esperienza più straordinaria e gratificante che si possa vivere. In qualità di cristiani dobbiamo prestare particolare attenzione al nostro cammino.
La vita cristiana non va vissuta in modo meccanico e abitudinale: andare in chiesa come al solito, cantare e pregare come al solito, senza un particolare riguardo per la nostra anima. Quando analizziamo le nostre azioni, il nostro stato d'animo, il nostro comportamento e il nostro modo di servire Dio, è facile riconoscere le fasi nelle quali ci troviamo in un momento di debolezza spirituale.
Esaminami o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c’è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna. (Salmo 139:23-24) Questa supplica del salmista è l’esempio perfetto di un cristiano che depone la propria vita sull'altare di Dio. Dopo tutto, non è per Lui che viviamo?
Quando riusciamo finalmente a riconoscere che ci troviamo in momenti di debolezza, Dio può agire.
Confessando a Dio la nostra debolezza
Dio non vuole agire senza noi. Per quanto la Sua grazia e il Suo potere siano disponibili per rafforzarci nei momenti di debolezza, Egli ha bisogno che parliamo con Lui, che confessiamo le nostre debolezze. La potenza di Dio si realizza nelle debolezze, qualunque esse siano. Ma dobbiamo essere in grado di riconoscerle e di condividerle con Lui.
Nell’epistola ai Romani leggiamo di un uomo tormentato da momenti di debolezza:
“Difatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio”. (Romani 7:18-19, NR)
Ad un certo punto della nostra vita cristiana, tutti ci troviamo di fronte a momenti di debolezza spirituale, in cui non sappiamo più da che parte stare, e in cui ci troviamo di fronte a questa intensa lotta tra la nostra carne e lo Spirito di Dio che abita in noi. Questo può portarci a una grande tristezza, allo scoraggiamento e perfino alla depressione. Ma grazie a Dio, quando ci rivolgiamo a Lui e gli confidiamo le nostre debolezze Egli ci ascolta.
“…ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me”. (2 Corinzi 12:9, NR)
Confidare nell’aiuto di Dio
Per trionfare nella battaglia, per vincere sulla carne, per combattere le debolezze del nostro corpo mortale, dobbiamo affidarci all'aiuto di Dio.
Non possiamo farcela da soli, nemmeno con tutta la nostra buona volontà. Questa lotta va oltre le nostre possibilità e solo Dio può aiutarci.
Quindi, come dice il salmista nel Salmo 121, versetti 1 e 2, alziamo i nostri occhi al Signore e aspettiamo il suo aiuto.
Inoltre anche il profeta Isaia ci incoraggia a sperare nel Signore: “Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato. I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano”. (Isaia 40:29-31, NR)