DD1: Come posso sapere che Dio c’è?
RD1: Su questa terra non c’è popolo o tribù in cui gli uomini non credono, in qualche modo, in un dio, in uno spirito o essere che sia al di sopra di loro. Ciò vale anche per le tribù primitive isolate che non sono mai state in contatto con qualche altra cultura e nemmeno con l’Evangelo. Perché questo? Tutti noi abbiamo la capacità di dedurre dalle meravigliose opere della Creazione visibile l’esistenza del Creatore invisibile.
Nessuno crede che un ‘automobile, un orologio o anche soltanto un bottone o un fermaglio si siano fatti da se. Perciò Paolo nel Nuovo Testamento scrive: »Le perfezioni invisibili di Dio, la Sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, quando le si intende attraverso le Sue Opere; perciò essi sono inescusabili« (Lettera ai Romani 1:20).
Dalla Creazione, però, noi possiamo soltanto dedurre che esiste un Dio e che è potente e sapiente, ma non sappiamo nulla del Suo modo di essere – ad esempio, del Suo amore, della Sua vita, della Sua misericordia e bontà. Di questo ce ne parla solo la Bibbia.
DD2: Dov’è Dio?
RD2: Secondo il nostro punto di vista umano, noi cerchiamo di localizzare Dio. Perciò troviamo tale concezione presso le religioni pagane dell’antichità, come anche nel neo-paganesimo. I Greci pensavano che i loro dèi abitassero sul monte Olimpo ed i Germani li collocavano nel Walhalla. Laplace diceva: Ho girato tutto il mondo, ma non ho mai trovato Dio«. Similmente ogni astronauta sovietico ha in pratica affermato: »Durante il mio volo non mi sono incontrato con Dio« (Nikolajew, 1962 con il Wostok III). Tutte queste concezioni sono senza fondamento alla luce della Bibbia, secondo cui Dio è al di sopra dello spazio. Egli che ha creato lo spazio, non può far parte dello spazio.
Anzi Egli è presente ovunque nello spazio – è onnipresente. Questo lo chiarisce Paolo agli Ateniesi pagani sull’Areopago: »In Lui (Dio) viviamo, ci muoviamo e siamo« (Atti degli Apostoli 17:28). Anche il Salmista conosce questa realtà e confessa: »Tu mi scruti
quando cammino e quando mi giaccio, e conosci a fondo tutte le mie vie … Tu mi stringi di dietro e davanti e mi metti la mano addosso« (Salmo 139:3,5).
Anche qui ci si riferisce al fatto che Dio è ovunque. E a tal proposito, il concetto matematico di spazi pluridimensionali (il nostro spazio ha tre dimensioni) ci può aiutare a rispondere alla domanda, »Dov’è Dio?« Difatti lo spazio di dimensione »n« si confonde con lo spazio di dimensione »n+l«. Ne segue che lo spazio a quattro dimensioni non è raggiungibile dallo spazio a tre dimensioni, anche se si confonde con esso. La Bibbia
descrive questa realtà, quando in I Re 8:27 si afferma: »Ma è proprio vero che tu, o Dio, abiti sulla terra? Ecco, i cieli ed i cieli dei cieli non ti possono contenere«.
DD3: Che significa la parola »Dio« – D.I.O.?
RD3: La parola »DIO« non è una sigla, cioè non è un’ab breviazione formata dalle lettere iniziali di più parole, co me U. F. O. (Unidentified Flying Object, cioè Oggetto Volante non Identificato). Dio si è sempre rivelato agli uomini con nuovi nomi, che con la loro etimologia descrivono la natura di Dio (i seguenti passi biblici ne danno una prima idea):
- Elohim (Genesi 1:1; Dio – plurale che lascia intravedere la Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo).
- Eloah (41 volte nel libro di Giobbe, altrove sporadica mente; Dio – singolare di Elohim)
- El (Genesi 33:20; Dio, Onnipotente)
- El-Olam (Genesi 21:33; l’Eterno Iddio)
- El-Shaddai (Genesi 17; Dio Onnipotente)
- El-Roi (Genesi 16:13; Dio che mi vede)
- Yahweh (Genesi 2:4; secondo Esodo 3:15, »Io sono Colui che sono«)
- Yahweh-Rafeka (Esodo 15:26; Yahweh che ti guarisce).
- Yahweh-Nissi (Esodo 17:15; Yahweh la mia bandiera)
- Yahweh-Jireh (Genesi 22:13-14; Yahweh provvede)
- Yahweh-Shalom (Giudici 6:24; Yahweh è pace)
- Yahweh-Zidkenu (Geremia 23:6; Yahweh, la nostra giustizia)
- Yaweh-Shammah (Ezechiele 48:35; Yahweh è là)
- Yahweh-Roi (Salmo 23:1; Yahweh, il mio pastore)
- Yahweh-Sebaoth (Yahweh degli Eserciti, molte volte nell’Antico Testamento)
- Adonai (Genesi 15:2; mio Signore, 134 volte nell’AT)
DD4: Perché Dio non è visibile?
RD4: I primi esseri umani creati da Dio, Adamo ed Eva, vivevano in comunione con Dio, in modo che potevano vederLo faccia a faccia. Con il peccato, l’uomo si separò da Dio. Dio è Santo ed odia ogni peccato, perciò questa comunione originaria ebbe fine.
Dio »abita in una luce inaccessibile, che nessuno ha mai visto« (I Timoteo 6:16), per cui noi Lo vedremo solo se, dopo la morte, andremo nella Sua casa paterna.
E la via per arrivarci passa solo attraverso il Signore Gesù: »Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me« (Giovanni 14:6).
DD5: Si può parlare di un Dio d’amore, se poi permette che vi sia tutto questo dolore nel mondo? Perché Dio permette il male?
RD5: Prima del peccato, non c’era la morte né il dolore, né sofferenza né nulla di ciò che oggi ci dà tanta pena. Dio aveva fatto sì che l’uomo potesse vivere in condizioni idea li. Tuttavia l’uomo liberamente andò proprio per le vie che conducono lontano da Dio. Noi non possiamo spiegarci perché Dio ci abbia concesso tanta libertà. In ogni caso, affermiamo che chi si allontana da Dio, è infelice. Anche oggi facciamo questa amara esperienza. Alcuni in colpano Dio di tutto questo. Dobbiamo però pensare che non Dio, ma l’uomo è il vero colpevole. Se noi di notte, sull’autostrada, spegnessimo i fari ed avviene un incidente, non possiamo dare la colpa a chi ha fabbricato l’auto. Questi, infatti, ha messo a punto tutto l’apparato elettrico; senoi non lo facciamo funzionare, è affare nostro. »Dio è luce« (I Giovanni 1:15), e se noi ci portiamo nelle tenebre, cioè lontani da Dio, non possiamo lagnarci con il Creatore che ci ha fatti per stare vicini a Lui. Dio è e rimane un Dio d’amore, perché ha fatto per noi l’inimmaginabile: ha da to il Suo Figliuolo Unigenito per liberarci dal peccato. Gesù dice di sé in Giovanni 15:13, »Nessuno ha amore più grande di chi dà la sua vita per i suoi amici«. C’è un amo re più grande? Non è mai stato fatto per gli uomini qual cosa di più grande di quello che è avvenuto sul Golgota: la croce costituisce il culmine dell’amore divino.
Noi viviamo tutti – credenti o non credenti – in una crea zione decaduta, in cui il male è una componente generale in tutte le sue espressioni a noi ben note. Il male individuale rimane per noi inspiegabile. Come mai ad uno va tutto be ne, mentre un altro è duramente colpito dal dolore e da una brutta malattia? Spesso il credente è costretto a soffrire perfino più dei senza - Dio, come afferma il Salmista: »Invidiamo ì prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. Poiché per loro non vi sono dolori, il loro corpo è sano e ben nutrito.
Non sono tribolati come gli altri mortali, né so no colpiti come gli altri uomini« (Salmo 73:3-5). Il Salmista dà anche il giusto peso al suo dolore individuale, che non considera come punizione per i propri peccati.
Quindi non litiga con Dio, ma piuttosto si aggrappa strettamente a Lui: »Eppure io resto sempre con Te, Tu mi hai preso per la mano destra; mi guiderai col Tuo consiglio e poi mi accoglierai in Gloria … La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità in eterno « (Salmo 73:23,24, 26).
DD6: Allora Dio non ha la colpa di tutto?
RD6: Appena Dio, dopo il peccato, chiese conto ad Adamo dell’accaduto, Adamo addossò la colpa ad Eva: »La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha da to del frutto dell’albero«. Ma appena Dio si rivolse alla donna, anche Eva respinse l’accusa: »Il serpente mi ha se dotta ed io ne ho mangiato«(Genesi 3:12-13). Il fatto è che quando siamo colpevoli, ci comportiamo in maniera singolare: ci scolpiamo fino ad incolpare Dio di tutto. Eppure l’incredibile è avvenuto: in Gesù, Dio ha preso su di sé tutta la colpa: »Colui che non ha conosciuto peccato, Egli ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in Lui« (II Corinzi 5:21). Il giudizio di Dio contro i peccatori del mondo si è così riversato sul Figlio di Dio. L’anatema lo ha colpito con estrema severità.
Tutta la terra si oscurò per tre ore – fu davvero abbandonato da Dio. »Egli ha dato sé stesso per i nostri peccati« (Galati 1:4), affinché noi potessimo andar liberi. E’ il manifesto dell’amore di Dio. Non c’è una notizia più bella dell’Evangelo.
DD7: Per mezzo di guerre Dio, al tempo dell’Antico Testamento, ha fatto sì che un popolo intero fosse sterminato, mentre nel Sermone sul Monte si dice: »Amate i vo stri nemici «. L’Iddio dell’Antico Testamento è diverso da quello del Nuovo Testamento
RD7: Alcuni pensano che Dio nell’Antico Testamento sia un Dio dell’ira e della vendetta, e nel Nuovo Testamento un Dio d’amore. Questa opinione si confuta facilmente con i seguenti due passi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento: in Geremia 31:3 Dio dice,
»Sì, Io t’amo di un amore eterno; perciò continuerò a mostrarti la mia bontà«; e nel Nuovo Testamento leggiamo in Ebrei 10:31, »E’ co sa spaventosa cadere nelle mani del Dio vivente«. Come Iddio è l’Iddio che si adira contro i peccati, così è l’Iddio che ama i pentiti.
Tale testimonianza la troviamo sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, perché Dio è sempre lo stesso – presso di Lui »non c’è variazione né ombra di mutamento «(Giacomo 1:17). Anche il Figlio di Dio non è cambiato: »Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi ed in eterno « (Ebrei 13:8).
Tutta la Bibbia dimostra che Dio condanna gli uomini per i loro peccati e che, d’altra parte, protegge quelli che sono Suoi. Nel Diluvio perì tutta l’umanità a causa della sua malvagità e soltanto otto persone scamparono. Nello stesso modo, nel Giudizio Finale
la maggior parte dell’umanità si perderà, perché si è avviata lungo la strada larga della dannazione (Matteo 7:13-14). Dio aveva dato al Suo popolo Israele la terra promessa, ma durante l’esodo dall’Egitto gli Amalekiti aggredirono i ritardatari. Così nel libro del Deuteronomio 25:17-19 viene emessa la sen tenza di distruzione contro gli Amalekiti – sentenza che in seguito Saul, per. ordine di Dio, avrebbe eseguito (I Samuele 15:3). Al tempo del Nuovo Testamento, Anania e Saffira furono fatti morire da Dio, perché non avevano detta tutta la verità (Atti 5:1-11). Da questo esempio possiamo imparare che Dio prende ogni peccato più seria mente di quanto pensiamo. Ed in questo Dio non è affatto cambiato. Egli odia ogni peccato e giudicherà ogni mi sfatto. Anche oggi potrebbe annientare un popolo intero. Noi Tedeschi abbiamo gravemente peccato contro Dio, perché nel nostro popolo, durante il Terzo Reich, fu formulato un vero e proprio programma che mirava alla distruzione del Suo popolo Israele. La divisione della Germania e la perdita dei territori orientali costituiscono certamente un giudizio.
Dio avrebbe potuto annientare tutto il popolo, ma la Sua misericordia è stata così grande che non l’ha fatto – forse anche a causa della presenza di credenti.
Difatti Sodoma e Gomorra non sarebbero state distrutte, se vi fossero stati almeno dieci giusti (Genesi 18:32). Se il giudizio non ha luogo immediatamente, è per la grazia di Dio. Ma ognuno deve rendere conto della pro pria vita, e questo vale sia per i credenti (II
Corinzi 5:10), sia per i non credenti (Ebrei 9:27; Apocalisse 20:11-15).
DD8: Dio ha creato il male?
RD8: Nella I Lettera di Giovanni leggiamo che »Dio è luce ed in Lui non vi sono tenebre« (1:5). Dio è la purezza e la perfezione assoluta (Matteo 5:48) e gli Angeli afferma no: »Santo, santo, santo è l’Eterno degli Eserciti« (Isaia 6:3). Egli è il »Padre degli astri luminosi « (Giacomo 1:17), e quindi il male non può mai provenire da Lui. La Bibbia associa l’origine del male alla caduta di Satana, che una volta era un Cherubino, un angelo di luce, e volle essere »simile all’Altissimo « (Isaia 14:14). In Ezechiele 28:15ss. così vengono descritte la sua superbia e la sua caduta: »Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, perché non si trovò in te la perversità. Per l’abbondanza del tuo commercio, tutto in te si è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio come un profano dal monte di Dio e ti farò sparire, o cherubino protetto re, di mezzo alle pietre di fuoco. Il tuo cuore si è fatto altero per la tua bellezza … Io ti getto a terra«.
Quando dunque la prima coppia umana cedette alla tentazione satanica, divenne schiava del peccato. Fu così che il male entrò nella creazione. Perciò Satana ha potuto dominare nel mondo: »Il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti« (Efesini 6:12).
DD9: Dio può imparare?
RD9: Per definizione, imparare è l’acquisizione di ciò che non si conosce. Siccome Dio conosce tutto (Salmo 139:2; Giovanni 16:30), non c’è nulla di nuovo che Egli non sappia già. Poiché è al di sopra dello spazio e del tempo, il passato ed il futuro Gli sono ugualmente noti. Noi invece rimaniamo sempre »studenti«. Nella Bibbia, e precisamente nelle profezie, Dio condivide con noi la Sua perfetta conoscenza degli eventi futuri.
DD10: Gesù è veramente vissuto? E’ il Figlio di Dio?
RD10: L’annunzio della venuta di Gesù nel mondo fa parte delle profezie più notevoli della Bibbia. L’Antico Testamento parla dettagliatamente della Sua nascita a Betlemme (Michea 5:1); cfr. Luca 2:4), della Sua genealogia (II Samuele 7:16; cfr. Matteo 1:1-17), della Sua natura divina in quanto Figlio di Dio (Salmo 2:7; II Samuele 7:14; cfr. Ebrei 1:5) e della Sua natura umana (Daniele 7:13; cfr. Luca 21:27), della Sua attività (Isaia 42:7; cfr. Giovanni 9), del motivo della Sua missione (Isaia 53:4-5; cfr. Marco 10:45), del fatto che fu tradito per 30 denari (Zaccaria 11:12; cfr. Matteo 26:15), delle Sue sofferenze e della Sua morte in croce (Salmo 22; cfr. Luca 24:26), co me anche della Sua resurrezione (Osea 6:2; cfr. Luca 24:26). Considerando che tra l’ultimo libro dell’Antico Testamento ed il tempo del Nuovo Testamento sono passati 400 anni, le profezie intorno a Cristo che si possono adempiere, acquistano tutta la loro importanza per quanto riguarda la risposta da dare a questa domanda. Anche al cune fonti extra-bibliche testimoniano dell’esistenza di Gesù, come, ad esempio, lo storico romano Tacito, il cortigiano romano Svetonio sotto l’imperatore Adriano, Plinio, governatore romano della Bitinia in Asia Minore. Si può portare come esempio anche la citazione del noto storico ebreo Giuseppe Flavio, nato nel 37 d. C.: »In questo tempo visse Gesù, un uomo saggio, semmai lo si può chiamare uomo. Egli compì opere meravigliose e fu maestro di tutti gli uomini che accolgono la verità con gioia. Molti Ebrei ed anche molti pagani Lo seguirono. Egli era il Cristo. Dietro accusa dei maggiorenti del nostro popolo, da Pilato fu condannato al supplizio della croce. Ciò non di meno quelli che prima l’avevano amato, Gli rimasero fedeli: ad essi apparve redivivo il terzo giorno, avendo i divini Profeti predetto di Lui queste e molte altre cose mirabili. Ai giorni nostri esistono ancora quelli che da Lui prendono il nome di Cristiani«
(Antichità Giudaiche XVIII, 3.365)1
Dio stesso afferma che Gesù è Suo Figlio (in occasione del battesimo: Matteo 3:17; sul Monte della Trasfigurazione: Marco 9:7), e l’Angelo annunciò la Sua nascita definendoLo:
- Figlio dell’Altissimo (Luca 1:32). Il Signore Gesù, durante l’interrogatorio dinanzi a Pilato (Matteo 26:63 - 64) e a Caiafa (Luca 22:70) dichiarò di es sere il Figlio di Dio, come testimoniano anche vari uomini e donne della Bibbia.
- Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente« (Matteo 16:16).
- Giovanni: »Chi confessa che Gesù è il Figliuol di Dio, Iddio dimora in Lui ed Egli in Dio« (I Giovanni 4:15).
- Paolo: »Vivo nella fede del Figliuol di Dio« (Galati 2:20).
- Marta di Betania: »Io credo che Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, che è venuto nel mondo« (Giovanni 11:27).
- Natanaele: »Maestro, Tu sei il Figliuol di Dio!«(Giovanni 1:49).
- Il Centurione romano presso la croce: »Veramente Costui era il Figliuol di Dio« (Matteo 27:54).
- Il ministro etiope: »Io credo che Gesù Cristo è il Figliuol di Dio« (Atti 8:37) Anche il Diavolo sa che Gesù è il Figlio di Dio (Matteo 4:3-6), ed i demoni devono riconoscerLo come tale (Matteo 8:29).
Il fatto che Gesù era il Figlio di Dio costituiva uno scandalo per i Farisei ed i sacerdoti (Marco 14:53-65), e anche per il popolo da loro sobillato, ed anche oggi è una spina nel fianco per Ebrei e Musulmani. Egli però non può esse re il nostro Salvatore e Redentore, se era soltanto fratello« (Shalom Ben Chorin), »figlio tra figli« (Heinz Zahrnt), un buon uomo o un riformatore sociale – Gesù può essere il nostro Salvatore e Redentore solo se è davvero il Figlio dell’Iddio vivente (Matteo 16:16).
1 La maggior parte degli studiosi ritiene oggi che questa sia un’aggiunta al testo. Non mancano tuttavia quelli che ritengono questo passo autentico, almeno in parte . (Nota del Traduttore)
DD11: Qual è il rapporto tra Dio e Gesù? Costituiscono una sola persona o chi di Loro è il più. grande? Chi dobbiamo pregare?
RD11: Dio non può essere compreso dalla nostra mente. Dio è incommensurabile, eterno, insondabile – perciò già nel primo Comandamento ci viene proibito di farci immagini di Lui. Dio però »non si è lasciato senza testimonianza« (Atti 14:17); Egli si è rivelato a noi. Egli è Uno ed an che Trino.
- Dio è Uno: Non esiste altro Dio al di fuori del Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe (Esodo 3:6): »Io sono il Primo e sono l’Ultimo, e fuori di Me non vi è Dio« (Isaia 44:6). »Prima di Me nessun Dio fu formato e dopo di Me non ve ne sarà alcuno. Io, Io sono
l’Eterno, e fuori di Me non v’è Salvatore« (Isaia 43:10-11). Perciò dice il Comandamento: »Non avere altri dèi nel mio cospetto«. Gli idoli di tutte le religioni non sono niente: »Poiché tutti gli dèi dei popoli sono idoli vani« (Salmo 96:5); »I loro idoli non sono che vento e cose da niente » (Isaia 41:29).
- Dio è Trino: Nello stesso tempo, Dio si presenta a noi come una Unità in Tre Persone. Non si tratta di tre di versi dèi, ma – come affermano molti passi della Bibbia (ad esempio, I Corinzi 12:4-6; Efesini 1:17; Ebrei 9:14) - di una trinità nell’Unità divina di volontà, attività ed essere. Dio dunque si presenta sotto un triplice aspetto, con differenze personali: Dio Padre – Gesù Cristo, il Figlio di Dio – lo Spirito Santo. Questo
lo si deduce senza ombra di dubbio da Matteo 28:19, il passo che si riferisce al battesimo. Il termine »Trinità «, che non ricorre mai nel la Bibbia, è un tentativo umano di esprimere questo miste ro divino con una sola parola.
In Gesù Dio è diventato uomo: »La Parola è stata fatta carne« (Giovanni 1:14). Dio è diventato visibile, udibile, palpabile (I Giovanni 1:1) e raggiungibile mediante la fede (Giovanni 6:69). Dio ci ha mandato il Signore Gesù che Egli »ha prestabilito come propiziazione mediante il Suo sangue attraverso la fede« (Romani 3:25). Gesù quindi ha un rapporto particolare con noi. Infatti abbiamo una fede che salva, solo se crediamo in Gesù. Egli è andato per noi alla croce, ha espiato la nostra colpa, ci ha comprato a caro prezzo (I Pietro 1:18), e perciò dobbiamo rivolgerci a Lui per essere salva ti (Romani 10:13). Mediante Gesù abbiamo accesso al Padre (Giovanni 14:6) e, come Suoi figli,
possiamo dire: Abba, Padre!« (Romani 8:15). Gesù è il Figlio di Dio ed è della stessa natura del Padre: »Io ed il Padre siamo Uno« (Giovanni 10:30), e perciò Egli poteva dire: »Chi vede Me, vede il Padre« (Giovanni 14:9). Tommaso confessò dinanzi al Risorto: »Mio Signore e mio Dio!« (Giovanni 20:28). La divinità di Gesù e la Sua uguaglianza col Padre quanto a natura, vengono messe in rilievo dai seguenti ti toli ed attività comuni ad entrambi: Creatore (Isaia 40:28 – Giovanni 1:3), Luce (Isaia 60:19-20 – Giovanni 8:12), Pastore (Salmo 23:1 – Giovanni 10:11), il Primo e l’Ultimo (Isaia 41:4 – Apocalisse 1:17), Colui che perdona i peccati (Geremia 31:34 – Marco 2:5), Creatore degli Angeli (Salmo 148:5 – Colossesi 1:16), adorato dagli Angeli (Salmo 148:2 – Ebrei 1:6). Anche Filippesi 2:6 mette in rilievo l’uguaglianza di Gesù con il Padre. Con l’incarnazione, Egli prese la forma di un servo e divenne come un uomo. Così Gesù si sottomise ed obbedì perfetta mente al Padre. Come conseguenza dell’incarnazione di Gesù, si instaura un chiaro ordine di precedenza tra il Padre ed il Figlio: come l’uomo è il capo della donna, Dio è il capo di Cristo (I Corinzi 11:3).
Ora però Gesù siede alla destra di Dio ed è l’impronta della Sua essenza. Il Padre ha dato al Figlio ogni potestà in cielo e in terra (Matteo 28:18); Gli ha dato anche il diritto di giudicare (Giovanni 5:22), perciò Gli ha posto tutto sotto i Suoi pie di (I Corinti 15:27). Infine è detto: »Quando ogni cosa Gli (a Gesù) sarà sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a Colui che Gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti« (I Corinzi 15:28).
Anche lo Spirito Santo si presenta a noi come una Persona divina, anche se ha una funzione diversa dal Figlio di Dio. Egli è il nostro Consolatore (Giovanni 14:26) ed Avvocato; ci spiega la verità della Bibbia (Giovanni 14:17); ci aiuta a pregare Dio nel modo giusto (Romani 8:26) e senza di Lui non possiamo riconoscere Gesù come nostro Salvatore e Signore (I Corinzi I2:3b).
- Preghiera: Gesù ha insegnato ai Suoi Discepoli, e quindi anche a noi, come pregare il Padre (Matteo 6:9-13). Appena l’Apostolo Giovanni, sbigottito dinanzi alla potenza dell’Angelo, cade a terra e vuole adorarlo, il messaggero di Dio lo ferma decisamente:
»Sono un servo co me te … Adora Dio!« (Apocalisse 22:9). Di conseguenza la preghiera a Gesù Cristo non solo è possibile, ma, dalla Sua venuta in questo mondo in poi, ci viene addirittura comandato. Egli stesso disse ai Discepoli: »Finora non avete chiesto nulla nel mio Nome« (Giovanni 16:24), e »ciò che Mi chiederete nel mio nome, Lo farò« (Giovanni 14:14). Colossesi 3:17 mette assieme le nostre parole e le nostre opere, e quindi anche la preghiera a Cristo: »E qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di Lui«. Gesù è l’unico Mediatore tra Dio e gli uomini (I Timoteo 2:5), e quindi possiamo rivolgerci a Lui in preghiera. Il primo martire, Stefano, ci viene presentato come un uomo »pieno di Spirito Santo« (Atti 7:55) e la sua preghiera a Gesù ci è stata tramandata: »Signore Gesù, ricevi il mio spirito« (Atti 7:59).
Anche durante la sua vita terrena si pregò il Signore Gesù come si prega Dio ed Egli lo accettò: il lebbroso (Matteo 8:2), il cieco nato guarito (Giovanni 9:38) ed i discepoli (Matteo 14:33) si prostrarono dinanzi a Lui.
Secondo la Bibbia, questa è la più grande manifestazione di adorazione ed omaggio. Quanto alla preghiera allo Spirito Santo, non troviamo nella Bibbia nessuna indicazione a riguardo.