L'essenza delle religioni: Partendo dalle opere della creazione ognuno può arrivare ad ammettere l'esistenza del Creatore (Romani 1:10-21 Dalla ”caduta” dell'uomo in poi è la coscienza ad indicare all'uomo che è separato da Dio e che è colpevole: „”Essi (i pagani) mostrano che quel che la Legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda" (Romani 2:15). Nel loro pensiero e nella loro volontà tutti i popoli hanno cercato di ricongiungersi a Dio e hanno elaborato le più diverse religioni. Difatti la parola ”religione" viene dal verbo latino ”religare" (legare di nuovo). Tale unione viene cercata per mezzo di due elementi caratteristici presenti sostanzialmente in tutte le religioni: alcune norme escogitate dagli uomini (ad es. quelle concernenti i riti sacrificali) ed oggetti ritenuti importanti (ad es. l'immagine di Budda, le Ruote della Preghiera, la Caaba nella Mecca). Noi quindi indichiamo come ”religione" ogni sforzo umano per arrivare a Dio. Secondo l’Evangelo invece è proprio il contrario: Dio stesso agisce e viene verso gli uomini. Conseguentemente non parliamo della via biblica per raggiungere Dio come di una ”religione".
DR1: Vi sono tante religioni. Non possono essere tutte false, Non è presuntuoso affermare che il Cristianesimo è l' unica via per ottenere la vita eterna?
RRl: Nessuna religione salva, neanche il Cristianesimo, se lo si presenta come una religione. C'è soltanto un Dio, cioè quello che ha fatto il cielo e la terra. Soltanto la Bibbia ci parla di questo Dio. Soltanto Lui ci può dire con certezza che cosa è utile per la nostra salvezza. Se qualche religione fosse in grado di salvarci dalla perdizione eterna, Dio ce l'avrebbe indicata. In quel caso la morte di Gesù non sarebbe stata necessaria. Ma il sacrificio del Golgota era assolutamente necessario per la salvezza. Perciò la croce di Gesù ci dà assoluta certezza che non esiste nessun altro modo per cancellare i peccati commessi contro un Dio così Santo. Nella morte di Gesù in croce Dio ha giudicato i nostri peccati, in modo che ora soltanto la conversione personale a Gesù Cristo e la consacrazione della nostra vita a Lui possano salvarci. In tutte le religioni l'uomo crede di salvarsi con le proprie forze; secondo l'Evangelo, invece, Dio ha fatto tutto mediante il Suo Unico Figliuolo e I'uomo deve solo appropriarsi della salvezza con la propria fede. Per questo negli Atti degli Apostoli 4:12 è detto: ”ln nessun altro è la salvezza, perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome (tranne quello di Gesù) che sia stato dato agli uomini, per il quale noi possiamo essere salvati". Tranne Gesù, non c'è nessun altro ponte per andare in Cielo! Tutte le religioni sono dei vani miraggi nel deserto di un'umanità perduta. A chi sta morendo di sete non giova il miraggio di una fonte d'acqua. Perciò il concetto stesso di tolleranza dinanzi a tutte le concezioni fantastiche delle religioni alla fin fine porta l'umanità alla morte (Proverbi 14:12) – ci vuole acqua fresca. E la Bibbia indica molto chiaramente l'unica vera oasi, l'unica possibilità di sopravvivere – Gesù Cristo: ”lo sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me" (Giovanni 14:6); ”Nessuno può porre altro fondamento se non quello già posto, cioè Gesù Cristo" (1 Corinzi 3:11); "Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita" (1 Giovanni 5:12).
DR2: Noi, Cristiani e Mussulmani, non preghiamo lo stesso unico Dio? (domanda di un Mussulmano).
RR2: "Posso fare una domanda a mia volta: Il vostro Dio Allah è il padre di Gesù Cristo?" ”NO, Allah non ha figli; sarebbe una bestemmia contro Dio!" ”AIIora vedete che il vostro Dio e il mio Dio non sono lo stesso Dio?"
Dinanzi a tante religioni si insinua l'idea che in fondo tutti adorano lo stesso Dio. Ma già nell'Antico Testamento l'Iddio della Bibbia si presenta come Unico: ”lo sono il primo e sono l'ultimo e fuori di Me non v'è Dio" (Isaia 44:6); ”lo, Io sono I 'Eterno e fuori di Me non v'è Salvatore" (Isaia 43:11). Questo Dio vivente è l'iddio di Abrahamo di Isacco e di Giacobbe; è il Padre di Gesù Cristo (Marco 14:34). Bisogna quindi tener conto delle seguenti differenze tra Allah ed il Padre di Gesù Cristo:
- Il rapporto tra Dio e l'umanità: Nell'Islam Dio non si rivela, ma rimane in un'irraggiungibile lontananza. La costante invocazione, „Allahu akbar" (Dio è sempre più grande), lo indica chiaramente: l'uomo non può mai avere un rapporto personale con Lui. Allah rimane sempre al di là, come un sovrano orientale che troneggia sui suoi sudditi.
- Rapporto padre-figli: Per i Mussulmani, concetti come ”essere figli di Dio" e quindi ”paternità divina" (”Abba, Padre" – Romani 8:15) sono incomprensibili, anzi blasfemi, poiché Allah è nettamente separato da! mondo.
- Dio-uomo: L'evento centrale della storia biblica della salvezza è l'incarnazione di Dio in Gesù Cristo. Dio non solo è sceso qui da noi, ma ha sofferto per tutti i peccati fino alla morte in croce. Un tal modo di salvare I 'umanità non può essere condiviso dall'Islam.
- La misericordia e l'amore di Dio: Se Dio può essere misericordioso dinanzi al peccato, è perché è stato pagato un caro prezzo: ,”Tu mi hai tormentato con i tuoi peccati, mi hai stancato con le tue iniquità" (Isaia 43:24). Dio è misericordioso verso di noi, perché ci ha comprato a caro prezzo (1 Corinzi 6:20; 1 Pietro 1:19). La misericordia di Allah non costa niente; è arbitraria.
- Dio è la nostra ferma speranza: Nell 'Islam è impensabile un Dio che ci dona rifugio, sicurezza, pace e certezza della salvezza: ”lo infatti sono persuaso che né morte né vita… potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 8:28). Nell'Islam sono impensabili l'immolazione di Dio fino alla croce e Io Spirito Santo, che è disceso nei nostri cuori, come anche il ritorno di Gesù con potenza e autorità.
È possibile che qui e lì nel Corano e nella Bibbia, quando si parla di Dio si usi una terminologia simile. Ma se si considera la questione attentamente, si nota che non hanno molto in comune. Perciò non è lo stesso Dio quello a cui i Musulmani ed i Cristiani si rivolgono in preghiera.
DR3: Come posso sapere che l' Evangelo non è una religione, ma è di origine divina?
RR3: Possiamo notare una marcata differenza tra le religioni e l'Evangelo già nella questione riguardante la verità:
- ln tutte le religioni l'uomo cerca di raggiungere Dio da sé, ma nessuno può sinceramente affermare: ”lo ho instaurato un rapporto personale con Dio, ho la pace nel cuore, la mia colpa è stata perdonata, ho la certezza della vita eterna". Nell'Evangelo di Gesù Cristo, Dio si rivolge a noi. Egli, con la croce, getta un ponte sul baratro del peccato e ci dona la salvezza, Chi si appropria di questa salvezza, può così testimoniare: ”lo infatti sono persuaso che né morte né vita... potranno separarci dall'amore di Dio" (Romani 8:38-39).
- Le profezie nell'Antico Testamento concernenti il Salvatore, si sono adempiute alla lettera (ad es., Genesi 3:15; Numeri 24:17; Isaia 11:1-2; Isaia 7:14). In nessuna religione vi sono tali profezie.
- Dio ha condannato tutte le religioni in quanto manifestazioni di idolatria e magia (1 Corinzi 6:9-10; Galati 5:19-21; Apocalisse 21:8) ed ha presentato soltanto Gesù come Salvatore: ”Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltateLo" (Matteo 17:5).
- Dio autentica il sacrificio di Gesù Cristo risuscitandoLo dai morti (Romani 4:24-25). È l'unica tomba vuota nella storia del mondo: ”Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato" (Luca 24:5-6). Tutti i fondatori di religioni sono morti e son rimasti tali.
- In tutte le religioni l'uomo cerca di salvarsi per mezzo delle sue azioni.- L'EvangeIo invece è un 'intervento di Dio. L'uomo non può dare il suo contributo alla redenzione operata sul Golgota: siamo stati comprati a caro prezzo (1 Corinzi 6:20).
- In nessuna religione Dio lascia il Cielo per salvare l'uomo. In Gesù Dio divenne uomo: ”E la Parola è diventata carne ed è abitata per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la Sua gloria, gloria come quella dell'Unigenito venuta da presso il Padre" (Giovanni 1:14).